La necessità di promuovere il trasferimento dell’innovazione tecnologica dal mondo della Ricerca a quello dell’Industria si è fatta sempre più pressante, soprattuto in questi ultimi dieci anni, in cui si è andata affermando la globalizzazione dei mercati.
Pertanto, per le piccole e medie imprese (Pmi), che in Italia costituiscono circa il 70% della produzione di beni e servizi, e che generalmente non dispongono di valide strutture di ricerca, l'acquisizione di nuove tecnologie è di vitale importanza al fine di poter conseguire o mantenere una posizione di competitività sul mercato nazionale ed internazionale.
I grandi mutamenti tecnologici che stiamo vivendo, hanno spesso preso origine dalla utilizzazione di risultati conseguiti in laboratori accademici, valorizzati e sviluppati in un contesto di investimenti con capitali di rischio (venture capitals), rivelatisi strumenti efficaci per lo sviluppo dell’economia in molti paesi occidentali (USA, Gran Bretagna, Olanda, Israele), soprattutto in quei settori, ad alta tecnologia, come l’informatica, le telecomunicazioni, le biotecnologie, la medicina.
Tra il 1994 ed il 1995, come risultato del Progetto Strategico CNR “Utilizzazione e trasferimento dei risultati dei Progetti Finalizzati”, coordinato dal Prof. Luciano Caglioti, avente l’obiettivo di incentivare la collaborazione tra la ricerca scientifica e il mondo dell’impresa, è stata creata la Banca Dati Trasferimento Tecnologico (BDTT) che contiene attualmente circa 10.000 schede informative su progetti di ricerca scientifica, fornendo informazioni su chi fa che cosa nella ricerca pubblica nazionale.
Questo lavoro ha coinvolto l'intera comunità scientifica nazionale con l'invio a circa 15.000 ricercatori, appartenenti alle Università e agli Enti di ricerca, di un questionario in cui si chiedeva, in modo molto sintetico, di rendere pubblici i risultati raggiunti, gli eventuali futuri sviluppi, i brevetti conseguiti, le industrie o settori economici da coinvolgere.
Per ottimizzare l’utilizzazione pratica della BDTT, tutte le schede raccolte sono state classificate con i codici di discipina scientifica e con i codici di attività economica (settori di applicazione).
I principali utenti di questa banca dati, oltre alle singole Pmi, sono le Associazioni di categoria (Confindustria, Airi, Confapi, Confartigianato), le Camere di commercio, i Parchi scientifici e tecnologici, gli Innovation Relay Centers, le strutture di "incubazione" aziendale come i Businness Innovation Centers, l’Agenzia per la Promozione Europea (Apre), Imprenditoria Giovanile, le agenzie di trasferimento tecnologico pubbliche e private, le banche che stanziano fondi di rischio per la creazione di imprese hi-tech.
La BDTT rappresenta inoltre un utile strumento a disposizione dei ricercatori stessi, per una più facile e rapida informazione intra ed inter universitaria.
Mediante semplici modalità d’interrogazione (full text, per parole chiave e/o codici specifici), l'utente della BDTT può analizzare il portafoglio di tematiche di ricerca, evidenziare quelle che offrono un interesse applicativo in ambito industriale e ottenere nome e indirizzo degli Istituti o dei ricercatori con i quali mettersi in contatto.
I ricercatori che intendano comunicare per la prima volta i risultati delle loro ricerche, aggiornare le proprie schede già presenti nella banca dati e/o formulare proposte per eventuali sviluppi imprenditoriali hi-tech, devono compilare il modulo allegato e restituirlo, secondo le indicazioni fornite.
Condizione necessaria per proporre iniziative hi-tech è la presentazione di progetti e/o risultati che abbiano, o prevedano, una solida copertura brevettuale, e che non siano già stati anticipati in pubblicazioni, convegni o altro. Tali proposte, per ovvie ragioni di riservatezza, saranno raccolte in una sezione a parte e non appariranno su web. Esse verranno esaminate in un contesto operante in termini di fattibilità d'impresa e quelle ritenute idonee, saranno oggetto di sviluppi operativi da concordare tra CNR e gli inventori e/o i proprietari.
L’invio della scheda compilata implica l’autorizzazione all’utilizzazione e diffusione dei dati personali, in riferimento agli obblighi imposti dalla legge 196/2003.